Da progetto a esperienza da vivere

INTERVISTA A MICHELE RAMELLA OTTAVIANO

Siamo davvero disposti ad uscire dalla nostra zona di comfort per realizzare il nostro sogno?

 

Questa la domanda che da un paio di settimane mi frullava per la testa.

 

Ancora una volta l’universo e una delle sue straordinaria leggi che lo governano, quella di attrazione, mi ha aiutato a rispondere a questa difficile domanda.

 

È mercoledì sera, esco trafelata dall’ufficio, chiamo un taxi al volo e mi reco in un bellissimo locale del centro di Torino.

 

Ad attendermi c’è un giovane Progettista e Formatore: Michele Ramella Ottaviano.

 

Ha un’espressione gentile ed un viso interessante, da attore degli anni ’30.

 

Mi siedo, ho l’impressione di averlo già visto.

 

Solo dopo mi spiega che effettivamente sì, ci siamo già incontrati, al liceo, quasi quindici anni fa.

 

Scoppiamo a ridere.

 

Mi piace ascoltarlo, perché capisco benissimo le difficoltà che i giovani italiani della nostra generazione hanno attraversato e stanno attraversando per costruire il loro microcosmo.

Arch. Michele Ramella Ottaviano

Michele è open-minded, lo definirei un blu, creativo ma amante dei dettagli e della perfezione.

 

Appassionato di fotografia, laureato in architettura e con due Master alle spalle, uno allo IED e l’altro al SOLE 24 ORE BUSINESS SCHOOL, negli ultimi anni ha preso una decisione: uscire dalla sua zona di comfort.

 

Oggi è un progettista, attento al dettaglio, specializzato in realtà virtuale connessa alla visualizzazione architettonica.

 

In soldoni?
Permette a noi comuni mortali, incapaci di immaginare la bellezza di un progetto cartaceo, di vivere il progetto della nostra casa.

 

Non solo attraverso l’utilizzo di render 3D, che già conosciamo, ma soprattutto, attraverso l’utilizzo della realtà virtuale.

 

È meraviglioso pensare che indossando un visore 3D, sì quella specie di occhiali formato gigante che avrai certamente visto in pubblicità, possiamo camminare su quella che sarà la nostra sala o la nostra camera da letto e valutare così quali emozioni il progetto ci trasmette. Tutto questo prima ancora che i lavori siano iniziati e la nostra casa realizzata.

 

L’obiettivo è regalare un’esperienza.

 

Il progetto che si fa esperienza da vivere.

 

WOW.

 

Michele è anche un formatore. Insegna ai giovani architetti ad utilizzare questi nuovi fantastici software che l’evoluzione tecnologica ha messo a disposizione.

 

Alla fine del nostro incontro, mi parla del suo nuovo progetto, la creazione di un’applicazione dedicata proprio alla realtà virtuale.

 

Gli brillano gli occhi.

 

Sorrido quando mi confessa “sai, avrei potuto lavorare per lo studio di architettura per cui lavoravo ancora per molto tempo ed essere comunque tranquillo, ma era limitante. Sapevo che dovevo chiedere di più a me stesso, che volevo avere un progetto tutto mio e che la vita è troppo breve per rincorrere il sogno di qualcun altro”.

 

Ci salutiamo promettendoci di collaborare insieme.

 

Esco dal locale felice, ho la risposta alla mia domanda.

 

Sì, molti di noi nonostante tutto, sono ancora disposti a rischiare tutto, per realizzare i propri sogni.

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Giada Ruscica

Digital specialist, Stocco ristrutturazioni

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